L’intervento aveva come obiettivo la rimozione di melme acide e dei terreni impregnati da queste presenti nella depressione di una ex cava usata fino alla metà degli anni Settanta per lo scarico abusivo di sostanze pericolose, il loro trattamento e smaltimento e la messa in sicurezza finale del bacino. L’elevata acidità delle melme aveva infatti nel tempo provocato la contaminazione anche dei terreni di riporto con i quali era stata parzialmente coperta la depressione.
L’operazione è stata condotta realizzando una tendostruttura all’interno della depressione, dove sono state costruite delle vasche per il trattamento delle melme acide con ossido di calce e segatura. Ottenuta una riduzione sufficiente del grado di acidità, il rifiuto è stato rimosso e trasportato verso i siti di smaltimento finale che, nel caso delle melme acide, ha significato un impianto di incenerimento e recupero energetico per la quantità troppo elevata di idrocarburi presente nel rifiuto. Infine, si è provveduto al ripristino e alla messa in sicurezza dell’area, per impedire qualsiasi infiltrazione in profondità delle acque meteoriche, con l’impermeabilizzazione del fondo (argilla e telo TNT), il riempimento della depressione con materiale granulare e la realizzazione di una chiusura con uno strato di sabbia, una geomembrana in polietilene e la stesura di una copertura di terreno agricolo. In questo modo il ripristino è stato completato bloccando la procedura d’infrazione.
In totale l’intervento ha comportato l’asportazione, la stabilizzazione e il successivo smaltimento di 6075 tonnellate di melme acide e 9850 tonnellate di terreni contaminati. I principali inquinanti rilevati sono stati idrocarburi totali, piombo, melme con un’acidità molto elevata.